Quante volte sentiamo dire “Mi piacerebbe mollare tutto ed andarmene alle Canarie?”. Questo desiderio di lasciarsi alle spalle la vita e cominciare altrove è comune a molte persone. Ma se si trattasse di più che di un semplice desiderio, di un vero e proprio programma di vita, come si fa ad andare a vivere alle Canarie e a mantenersi?
Innanzitutto, cominciano col dire che le Canarie sono nove isole, sette maggiori e due minori, che si trovano nell’oceano Atlantico, appartengono alla Spagna ma sono vicinissime al Marocco. Le Canarie sono una meta per molti pensionati e per chi voglia vivere in un Paese dove il costo della vita è molto inferiore che non in Italia. Vediamo quindi le migliori informazioni da conoscere per sapere come vivere e lavorare alle Canarie.
Trovare casa alle Canarie
La prima cosa da fare è trovare casa ed un lavoro nelle Canarie.
Innanzitutto il costo della vita alle Canarie è più basso che non in Italia: si può spendere, per un bel bilocale non distante dal mare, dai 300 ai 500 euro al mese. Il cibo è meno costoso, soprattutto sulle isole maggiori; inoltre essendo che il clima è sempre molto benevolo, si può fare a meno del riscaldamento, una spesa in meno per la casa.
Fino a qualche anno fa per un bilocale (acquisto) si spendevano circa 50mila euro, poi ovviamente dipende dall’isola e della posizione, ma in generale non serve essere ricchissimi per permettersi una casa alle Canarie.
A questo punto quello che bisogna sapere è che per la sanità, non funziona proprio come in Italia: bisogna pagarsi un’assicurazione privata per garantirsi le cure.
Se si lavora e vive alle Canarie si deve pagare la seguridad social, che assicura i servizi sanitari come per tutti gli altri cittadini.
Lavorare alle Canarie
Lavorare alle Canarie, in tutta sincerità, non è più come una volta. Infatti ad oggi anche le Canarie hanno qualche problema con la disoccupazione, ma a Gran Canarie e Tenerife è possibile comunque ritagliarsi uno spazio, ad esempio aprire un’attività o lavorare come dipendenti. Se si cerca lavoro nel turismo, è meglio lasciare perdere isole minori come El Hierro, La Palma e la Gomera. La ricerca del lavoro può essere fatta – cv alla mano, esperienza gradita – anche di persona, di hotel in hotel specialmente in bassa stagione, da maggio ad ottobre. Molte persone, poi, scelgono di comprare una casa nelle isole più appetibili e di affittarle ai turisti: in questo caso bisogna fare attenzione agli adempimenti fiscali connessi all’investimento.
Le Canarie vivono, in primo luogo, di turismo: ecco perché i lavori più gettonati sono quelli nelle strutture ricettive, nei ristoranti, negli alberghi e nelle case vacanze.
Lo stipendio medio si aggira sui mille euro, ma il costo della vita è più basso che non in Italia e questo quindi rende possibile vivere tranquillamente con mille euro al mese.
Oltre ai settori classici del turismo in tutte le sue espressioni, alle Canarie è possibile trovare lavoro anche come Operatori Socio Sanitari (OSS), come istruttori di surf, nel mercato immobiliare (specie se si ha esperienza), nel campo delle energie rinnovabili.
Inoltre imprenditori, freelance, professionisti del lavoro online possono trovare nelle Canarie un buon punto di partenza, perché queste isole sono interessate da lavori di espansine della fibra ottica e dalla tassazione agevolata.
Documentazione per lavorare
Per poter lavorare alle Canarie bisogna seguire l’iter burocratico previsto, comunque non molto complicato.
In primo luogo, è necessario segnalare la propria presenza sull’isola, ad una delle Oficinas de Extranjeria.
In secondo luogo bisogna iscriversi all’anagrafe locale, chiamata Padròn municipal.
In terzo luogo è necessario chiedere il Número de Identidad de Extranjero, una sorta di codice fiscale per gli stranieri, alla Comisaría de Policía.
Infine, è necessario chiedere la Tarjeta de Segurida Social, un numero univoco che permette di chiedere la disoccupazione nel territorio.
Ovviamente è necessario conoscere lo spagnolo, specialmente se si lavora in strutture ricettive, e sarebbe meglio masticare bene anche l’inglese.